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Andrea Agassi e la parrucca per capelli

Andrea Agassi, il suo rapporto con i capelli e perché ha deciso da giovane di mettersi una parrucca

La calvizie è una brutta bestia, non risparmia nessuno. Nemmeno il famoso fra i tennisti. 

Classe 1970, Andrea Agassi è un ex tennista statunitense e attuale allenatore. Soprannominato Kid di Las Vegas, è famoso per essere il tennista che ha vinto in tutte le categorie di tornei maschili. 

Il suo stile di gioco rapido e preciso gli ha permesso di stare nel podio dei più grandi di questo sport. Così forte quanto fragile. Per tante persone è difficile metabolizzare qualcosa che sfugge di mano, che è possibile rallentare ma non bloccare. 

Andrea Agassi e la calvizia

Parliamo della calvizie. Anche Andrea Agassi non è stato risparmiato dall’alopecia androgenetica. Già dall’età di vent’anni combatte con questo problema che, evidentemente, lo ha tormentato. Così decise di utilizzare già da quell’età una parrucca. È proprio grazie a questa folta finta chioma che Agassi si identifica. La prova che i capelli, quando cadono, posso far emergere insicurezze, fragilità e la forte paura di non riconoscersi più. Una paura umana, dopotutto.

Andrea Agassi e la parrucca 

La caduta dei capelli iniziò già dall’adolescenza. Questo comportò l’utilizzo per Andrea Agassi di una vistosa e lunga parrucca. Così, proprio quell’aspetto unito al suo glorioso talento, fu un segno di riconoscimento. 

Venne addirittura ingaggiato da Nike come testimonial. Un’immagine identitaria, il suo Brand. Per Agassi ci volle del tempo per confessarlo pubblicamente. Agassi – dichiarò – che iniziò ad utilizzare la parrucca dal 1990 al Roland Garros, in cui scese in campo con un toupet fissato con 20 fermagli. 

Al tempo, le parrucche erano obsolete anni luce rispetto alle attuali protesi per capelli. Come capita con tanti personaggi famosi attuali, a volte è difficile capire se utilizzino una protesi o se si siano sottoposti a trapianto. 

Le attuali protesi per capelli sono resistenti e praticamente irriconoscibili. Se Andrea Agassi avesse potuto utilizzare gli impianti tricologici attuali, probabilmente, avrebbe risparmiato ansie e paure. 

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